Amos Bertolacci a Sophia 2019, i secoli bui sono tutt’altro che bui

Il filosofo esperto di Avicenna protagonista di un incontro per comprendere la qualità del tempo

AMOS BERTOLACCI

Questo il motto di ogni medievista che si rispetti: i secoli bui sono tutt’altro che bui. Sì, perché prima ancora che affaccendarsi con la patristica, l’aristotelismo arabo ed ebraico, la temuta scolastica, prima di misurarsi con Avicenna, Averroè, Anselmo, Abelardo, Alberto Magno, Agostino e Tommaso, chi si appassiona ai secoli di Bisanzio, della grande civiltà islamica e di quella di Dante, deve fare anzitutto i conti con un pregiudizio oggi ancora da abbattere, anche tra gli uomini di cultura. Le ragioni le conosciamo e derivano tutte da un punto di vista, fortunatamente riconosciuto come fallace, quello dei presunti secoli dei lumi della ragione, lumi che avrebbero proprio il fine di fare luce sul buio che per un migliaio di anni ha imperversato sull’Europa, le cui “radici” culturali devono essere contestualizzata in un’ottica pluralistica, distribuita tra più contesti culturali e religiosi.
Ma se il Medioevo non gode di una certa fama tra i lettori, così di certo non pensano i filosofi, gli storici e i letterati, che sanno bene che il lungo periodo che divide l’antichità prima e la tardo-antichità poi dalla cosiddetta modernità rappresenta uno scrigno senza fondo di ricchezza speculativa, di pensiero, di letteratura e di arte.
Proprio in questo contesto si inserisce l’intervento che vedrà protagonista Amos Bertolacci, per la prima volta a Sophia nella quarta edizione del festival.

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