Giacomo Marramao torna a Sophia 2019

Il grande pensatore torna al festival per affrontare il suo cavallo di battaglia, il tempo, al quale da decenni dedica molto del suo brillante lavoro teoretico.  

Giacomo Marramao

Giacomo Marramao rappresenta una delle voci più autorevoli e poliedriche del panorama filosofico internazionale. Filosofo teoretico e della politica di primissimo piano, allievo di Eugenio Garin, dai suoi esordi di studioso del marxismo ha finito con l’attraversare i più grandi temi della filosofia contemporanea. Professore emerito all’Università degli Studi Roma Tre, è un grande amico del festival, dove è stato ospite fin dalla prima edizione riscuotendo un enorme successo di pubblico, anche e soprattutto tra i giovani e giovanissimi, per la sua capacità di declinare concetti anche estremamente complessi senza slegarli dalla quotidianità e dal presente. Il tempo rappresenta forse il suo cavallo di battaglia, come egli stesso ha affermato nel corso della sua suggestiva lezione inaugurativa dell’edizione 2018 di Sophia, con a tema la coscienza. Celebri i suoi scritti Minima temporalia del 1990 (ripubblicato nel 2005), dal titolo spiccatamente adorniano, e Kairós (1992, anch’esso ripubblicato nel 2005), concetto questo, ricavato dal pensiero greco e assai riletto dagli studiosi di Marramao, su cui il filosofo ha fornito contributi di considerevole rilevanza. Di grande importanza sono inoltre i riferimenti di Marramao al Novecento, in primis heideggeriano e bergsoniano, che è riuscito ad accostare virtuosamente ai grandi motivi della fisica e della scienza contemporanea (si pensi al concetto einsteiniano di spazio-tempo, fondamentale nel pensiero di Marramao).

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