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Fabrizio Desideri, estetica e coscienza a Sophia 2018

La filosofia del bello e dell’arte si incontra con la coscienza: un dialogo in cui i concetti del passato incontrano la più viva contemporaneità attraverso una delle branche più affascinanti e suggestive della filosofia.

 

Fabrizio Desideri

Estetica è una di quelle parole del lessico filosofico che, nonostante la suggestione del loro significato, celano non poche ambiguità. Se consideriamo che l’origine è greca e che l’aisthesis in greco indica la sensazione, ovvero la percezione attraverso i sensi, siamo indotti a credere che una branca della filosofia che si professi studio dell’aisthesis si occupi di percezioni sensibili. Naturalmente l’estetica non perde questo valore attribuitole dalla sua origine etimologica, tuttavia il suo significato è più legato alla storia che ai termini, se pensiamo che Alexander G. Baumgarten pubblicò un libro dal titolo Aesthetica nel 1750 e da lì in poi indichiamo con estetica la disciplina filosofica che si occupa del bello e dell’arte. Una scienza “giovane” quindi ma che ci permette di recuperare retrospettivamente tutti i tentativi del pensiero occidentale di elaborare queste categorie, almeno da Platone e Aristotele (si pensi solo alla Poetica) in poi. Da Baumgarten in avanti (Kant, i romantici, Hegel, Heidegger, Benjamin, Pareyson…) il discorso estetico si è espanso oltremisura, arrivando oggi a toccare addirittura discipline quali quelle neuroscientifiche, professandosi anche come “neuroestetica”. Non è un caso che questa disciplina rifletta e si intrecci con un concetto quale quello di coscienza. Lo sa bene Fabrizio Desideri, autore di testi quali Estetica e filosofia della mente, Teorie della coscienza o L’ascolto della coscienza, per non parlare dei recenti La percezione riflessa Origine dell’estetico, uscito quest’anno, il quale si è occupato tra le altre cose di coniugare il problema estetico con quello della coscienza.

Fabrizio Desideri vive a Firenze ed è Professore ordinario di Estetica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze. Fino ai primi anni ’90 la sua ricerca ha riguardato cinque filoni intrecciati tra loro: il pensiero di Benjamin; Nietzsche e il problema del nichilismo europeo; Georg Simmel; estetica e Naturphilosophie nel romanticismo tedesco; Kant: il giudizio estetico e il problema della fine del tempo. Di questo periodo si segnalano la curatela di opere di Kant, Novalis, Nietzsche e Simmel, e diversi libri su Walter Benjamin, su Kant e sulla filosofia romantica. Nel 1998 ha pubblicato L’ascolto della coscienza. Una ricerca filosofica (Feltrinelli, Milano). In questi ultimi anni ha perseguito due differenti direzioni di ricerca: una relativa ai concetti fondamentali dell’estetica ed un’altra focalizzata sulla storia dell’estetica. Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano Estetica e filosofia della mente (Raffaello Cortina, 2011), con cui ha proposto una radicale riconfigurazione dell’estetica e La misura del sentire. Per una riconfigurazione dell’estetica (Mimesis, 2013), con cui ha proseguito i suoi studi per una ridefinizione del senso dell’estetica. Del 2018 è Sull’origine dell’estetico.

Fabrizio Desideri sarà a Sophia sabato 17 novembre 2018.

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