Tra le facoltà presso cui ha insegnato, si ricordano l’Istituto Orientale di Napoli, la Sorbonne e Nanterre di Parigi, la Freie Universität, il Warburg Institute di Berlino, la Columbia University di New York (Columbia University), l’Unam di Città del Messico e l’Unesp di San Paolo. Agli inizi degli anni 1980 è stato co-fondatore di riviste influenti come Laboratorio politico e Il Centauro. Attualmente è co-editore di Iride e direttore della Fondazione Basso, a Roma.
Muovendo dallo studio del marxismo italiano ed europeo ha analizzato le categorie politiche della modernità proponendone, in dialogo con i francofortesi e con M. Weber, una ricostruzione simbolico-genealogica. Secondo questa lettura, che riprende le ipotesi storico-filosofiche di Karl Löwith, nelle forme moderne di organizzazione sociale si depositano significati che derivano da un processo di secolarizzazione dei contenuti religiosi, ossia dalla riproposizione in dimensione mondana dell’orizzonte simbolico cristiano. In particolare, la secolarizzazione ha il suo centro in un processo di «temporalizzazione della storia», in virtù del quale le categorie del tempo assumono centralità crescente nelle rappresentazioni politiche della modernità. Su queste considerazioni si è innestata via via una tematizzazione esplicita del problema filosofico della temporalità, che per molti aspetti anticipa sia le tesi oggi in voga intorno alla “accelerazione” e al rapporto politica-velocità, sia i temi dello spatial turn, della “svolta spaziale” contemporanea. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano Passaggio a Occidente (Bollati Boringhieri, Torino 2009), Dopo il Leviatano (Bollati Boringhieri, Torino 2013), Contro il potere (Bompiani,2013) e L’esperimento del mondo (2018).