DACIA MARAINI

Primogenita dello scrittore ed etnologo toscano Fosco Maraini e della principessa e pittrice palermitana Topazia Alliata, Dacia Maraini si trasferisce nel 1938 in Giappone. Tornata in Italia nel 1943, il governo giapponese chiede alla famiglia Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Dopo il loro rifiuto, Fosco, Topazia e le tre figlie vengono rinchiuse in un campo di concentramento a Tokyo. Verranno liberati solo a guerra finita, quando torneranno in Italia, in Sicilia.
A Palermo la prima formazione letteraria di Dacia. Proseguirà il liceo a Roma, dove lavorerà come archivista, segretaria e giornalista, dove fonderà la rivista letteraria “Tempo di Letteratura” e dove collaborerà, tramite alcuni racconti, con riviste come “Il Mondo”, “Nuovi argomenti” e “Paragone”. Nel 1962 pubblica il primo romanzo, La vacanza. Grazie all’interessamento di Nanni Balestrini appariranno anche i primi scritti poetici, nel 1966, Crudeltà all’aria aperta. Negli anni Sessanta, fonda anche il Teatro del Porcospino, con il fine di mettere in scena eccellenze italiane come Gadda, Parise, Siciliano, Tornabuoni. Nel 1973 fonderà il Teatro della Maddalena, diretto da sole donne. Dal 1967 ad oggi Maraini ha scritto più di trenta opere teatrali di successo, come di successo sono i suoi romanzi. 
Quella di Dacia Maraini è una scrittura che affronta numerosi temi, dall’alienazione ai temi sociali, dall’infanzia alla condizione della donna. Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste di Messina, del 2020, è il suo ultimo romanzo.

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